Si, è possibile. Anzi, è proprio avvenuto. Lo scorso 22 settembre, sul blog del Comitato Contro la Guerra di Milano appariva un articolo, ripreso – senza alcun commento – dal blog di estrema destra Informare, animato da un certo Gianni Fraschetti, uno che non nasconde le sue simpatie politiche.
L’articolo ripreso dal sito “pacifista” si caratterizza per due elementi: in primo luogo, è zeppo di contenuti che definire fascisti e razzisti è un eufemismo, ed in secondo luogo è una maxibufala.
Partiamo dal primo elemento. L’Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia viene così raffigurata: “la famigerata UCOII che è dietro alla costruzione di tutte le moschee italiane. La stessa associazione alla quale, solo due giorni fa, Kyenge ha promesso l’8 per 1000. E Nour Dachan ha interessanti frequentazioni con il Pd, nel quale con altri, sponsorizza lo Ius Soli e la cosiddetta rete G2, quella delle ‘seconde generazioni’ alla Balotelli. E una delle espressioni della rete G2 è un personaggio che della UCOII – della sua organizzazione giovanile – è stato presidente: l’attuale parlamentare democratico Khalid Chaouki. Quello che vuole lo Ius Soli e il cibo halal alla bouvette di Montecitorio. Parte della attuale maggioranza di governo”. Lo stile potrebbe essere tranquillamente quello di Forza Nuova o di qualsiasi altra organizzazione razzista e islamofobica, di quelle che considerano lo ius soli una iattura, ironizzano pesantemente sui cittadini italiani che non hanno la pelle bianca e non sono di pura razza ariana e trovano riprovevole il fatto che si possano costruire moschee o che qualcuno proponga di fare alla buvette di Montecitorio la stessa cosa che avviene da anni in tutte le mense scolastiche italiane: rispettare, almeno a tavola, tutte le culture. Nulla di eccezionale: per i fascisti, il rispetto delle culture, anzi, della cultura è più o meno un oggetto misterioso. Non dovrebbe essere così per chi si definisce “pacifista”, ma ormai sono quasi tre anni che certi “pacifisti”, pur di sostenere il regime del clan Assad, dicono le stesse cose dei fascisti e addirittura collaborano con loro. Ma i “pacifisti” del Comitato Contro la Guerra di Milano sono riusciti nella difficile impresa di essere peggiori dei fascisti. Infatti, l’oggetto dell’articolo è una maxibufala, una delle tante sparate sul web da quando è iniziata la rivoluzione siriana.
L’articolo di Informare – ripreso tale e quale dai “pacifisti” milanesi – sostiene che una delle persone che, nel corso di un comizio a Roma, erano sul palco con l’ex segretario del PD Pierluigi Bersani, fosse un certo Hassan Abu Omar, attivista siriano in Italia, che successivamente avrebbe raggiunto la Siria, dove si sarebbe arruolato in una milizia jihadista. A conferma di questa tesi, vengono pubblicati una foto del comizio di Bersani (dietro il quale, sul palco, ci sono tre persone che reggono una bandiera della Siria libera) ed un video che mostra l’esecuzione di alcuni soldati dell’esercito siriano da parte di miliziani jihadisti, evidenziando come una delle persone fotografate insieme a Bersani compaia anche nel video, intento a giustiziare i militari siriani. Di qui, la chiosa finale dell’articolo: “Ci chiediamo come sia stato possibile che le nostre autorità abbiano permesso la fuga di questo terrorista dal territorio nazionale permettendogli di continuare a commettere crimini. Ci chiediamo inoltre se la nostra magistratura sta indagando su questo assassino e infine ci chiediamo se Bersani, la Kyenge e tutto il PD non si vergognano. Almeno un pò. Almeno si rendono conto di avere a che fare con degli assassini ? Sono questi i nuovi italiani di cui farnetica la ministra Kyenge?”.
A parte la relazione problematica dell’autore dell’articolo con il congiuntivo (sempre a proposito del rapporto conflittuale fra fascisti e cultura), c’è da dire che su Informare, in interventi successivi all’articolo citato, è stato riportato un elemento che i “pacifisti” milanesi hanno invece omesso, elemento che, pure, riveste una certa importanza.
Dopo aver sfidato il PD a smentire quanto affermato, Informare si è visto costretto a pubblicare (onde evitare querele, si suppone) un comunicato stampa a firma di Giacomo Filibeck, nel quale si legge quanto segue: “Si sostiene nell’articolo che sul palco con Bersani ci fosse tal Hasan Abu Omar, personaggio che si sarebbe distinto per efferati omicidi nel conflitto che sconvolge da più di due anni la Siria. Il problema è che la persona indicata, “quello con la giacca scura e la t-shirt bianca”, sarei io, al tempo responsabile per il Medio Oriente del partito. Insieme all’allora segretario intervennero all’iniziativa i giovani Shady Hamady e Aya Homsi, scrittore e attivista per i diritti umani, nonché l’attuale vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli ”. Di questa smentita non vi è traccia sul sito “pacifista”.
Insomma, mentre Informare – sia pure obtorto collo – ha informato i suoi lettori di aver pubblicato una maxibufala, i “pacifisti” milanesi non hanno ritenuto necessario che anche i loro lettori fossero avvertiti dell’errore commesso, dimostrando, così, di essere anche peggiori dei fascisti. Del resto, cosa non si farebbe per il compagno Assad?