Tunisia, la rivoluzione tradita

Anche se a distanza di alcuni giorni, pubblichiamo questo interessante articolo di Annamaria Rivera sulla situazione in Tunisia

ANNAMARIA RIVERA – Se mai un filo, quantunque sottile, legasse ancora il governo provvisorio della “troika” alla società civile (come è detto in Tunisia l’insieme dei soggetti politici e sociali impegnati attivamente), esso si è spezzato in modo irreparabile il 9 aprile. Era la Giornata dei martiri, festa nazionale che commemora l’eccidio perpetrato dalle truppe di occupazione francesi il 9 aprile del 1938. Ed era la data solenne che un ampio cartello, costituito dall’Ugtt, la storica centrale sindacale, da tutti i partiti progressisti o di sinistra, dalle più varie associazioni, da un numero importante di personalità pubbliche, di artisti e intellettuali, aveva scelto per riprendersi l’Avenue Bourguiba. (altro…)

La famiglia: le forze siriane uccidono un Palestinese a Deraa

GAZA CITY (Ma’an) – Mercoledì 25 le forze di sicurezza siriane hanno ucciso un palestinese ventenne a Deraa, affermano i familiari.
Raad Nidal Fora è stato colpito alla testa mentre era sulla strada per andare al lavoro Nella zona sud della città di Deraa, ha raccontato suo cugino Walid Fora a Ma’an al telefono, aggiungendo che le forze del governo siriano si rifiutano di riconsegnare il suo corpo.
Il cugino ha detto che i parenti di Fora a Gaza City stanno ricevendo condoglianze nella loro casa del quartiere di Shujaiyeh.

L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, basato in Inghilterra, ha detto che un uomo anziano è stato ucciso nel corso di pesanti combattimenti a Deraa, crogiuolo della rivolta contro il Presidente Bashar Assad scoppiata dopo le alter Primavere Arabe.
L’Osservatorio ha detto anche che le forze  di sicurezza siriane, sempre mercoledì, hanno ucciso quattro civili su un autobus Nella provincia settentrionale di Idlib, mentre cresce la pressione internazionale su Damasco affinché rispetti il cessate il fuoco sostenuto dall’ONU, che impegna di ordinare il rientro di soldati e carri armati nelle caserme.
Nelle ultime violenze che indeboliscono la fragile tregua in corso da 13 giorni, il gruppo attivista afferma che quattro persone sono state uccise ad un checkpoint sulla strada principale fra Aleppo e la capitale.
Una donna che ha visitato Douma ha detto che martedì notte la città ad est della capitale, ampiamente anti-Assad, era sotto continui bombardamenti e senza acqua, energia e linea telefonica mobile.
“Ci sono stati bombardamenti tutta la notte. Artiglieria e carri armati. Non abbiamo dormito affatto. Nemmeno per un momento” ha ditto la donna all’agenzia Reuters nel vicino Libano. “La maggior parte dei residenti sono scesi a vivere al piano terra perché la maggior parte dei secondi e terzi piani sono stati colpiti”.
Non c’è nessuna notizia di autobus colpiti o di bombardamenti sui media siriani, rigidamente controllati, e nemmeno commenti da parte delle autorità di Damasco, che dall’inizio della rivolta, più di 13 mesi fa, hanno vietato l’ingresso in Siria alla maggior parte dei giornalisti stranieri.
L’ex Segretario Generale ONU e mediatore del cessate il fuoco, Kofi Annan, ha riferito marttedì al Consiglio di Sicurezza che la Siria era venuta meno al ritiro delle armi dai centri abitati, in violazione dei termini della tregua del 12 aprile. (altro…)

DI MAZEN DARWISH E GLI ALTRI NON SI HANNO NOTIZIE

Da www.sirialibano.com

Otto attivisti siriani del movimento di contestazione non violento, tra cui spicca il nome della giovane blogger Razan Ghazzawi, arrestati più di due mesi fa e da allora in attesa della prima udienza, sono stati accusati dalla giustizia militare di Damasco di pubblicazione e diffusione di materiale proibito e rischiano fino a cinque anni di carcere. Lo riferisce in un comunicato il Centro siriano per i media e la libertà di espressione (Scm), ricordando che gli otto, sette donne e un giovane, fanno parte di un gruppo di 15 attivisti dello stesso Scm. Il sito Internet del Scm è fuori uso da settimane. Tra i 15 c’è anche Mazen Darwish (foto nella slide nella homepage), fondatore e presidente del Scm, finito in manette il 16 febbraio scorso a Damasco nell’ufficio dell’organizzazione. Gli otto interrogati ieri per la prima volta di fronte al tribunale militare di Damasco sono Yara Bader, Hanadi Zahlut, Razan Ghazzawi, Mayada Khalil, Thanaa Zetani, Joan Farso, Ayham Ghazzul e Bassam al Ahmad. Il 16 febbraio l’intero gruppo del Scm fu arrestato dai servizi di sicurezza dell’Areonautica, una delle quattro agenzie di repressione del regime di Damasco. Gli otto interrogati ieri sono ora stati trasferiti alla prigione di Adra, nei pressi della capitale. La Ghazzul, la Farson e Bassam al Ahmad sono rimasti 33 giorni nella prigione di Mezze, gestita dai servizi di sicurezza dell’aereonautica ed erano stati poi trasferiti in una delle caserme della 4/a divisione dell’esercito governativa, trasformata da settimane in carcere per detenuti politici. Si sono invece perse notizie recenti della sorte degli altri sette del Scm arrestati a febbraio e da allora rinchiusi nel carcere dei servizi di sicurezza dell’Areonautica: oltre a Darwish, ci sono Abdul Rahman Hamada, Hussein Ghorir, Mansur Hamid e Hani Zetani.

POST DA HAMA

A Kafrzeita, nei dintorni di Hama, le forze regolari e gli “shabiha” si sono ritirati dopo aver ucciso circa 7 persone e aver causato decine di feriti. Dopo aver installato diversi checkpoint, hanno distrutto, svaligiato e bruciato un gran numero di abitazioni (Fonte: Hama Revolutionists Command Council 10/4/2012).

«È orribile, oggi ho parlato con alcuni amici di quel villaggio e mi hanno detto che sono state uccise 70 persone in due giorni solo lì; la famiglia di suo zio (9 persone) è stata sterminata, donne e bambini compresi.» [Muhammad]

VIK

In queste ore, in tutta Italia si preparano le iniziative in memoria di Vik, assassinato un anno fa per la prima volta, e nuovamente ucciso da un processo-farsa nel quale ai suoi assassini è consentito di gettare fango sulla sua figura, mentre alla famiglia non è stato permesso nemmeno di essere rappresentata. Il nostro ricordo di Vik si materializza nella continuazione del suo impegno, con la presenza della nostra Rosa a Gaza, con la partecipazione alla battaglia contro l’assedio e l’occupazione della Palestina. Fra poche ore, centinaia di volontari arriveranno in Palestina da tutto il mondo: come tutti noi, portano Vik nel cuore.

SALUTI DA HOMS

Un nostro corrispondente in Siria ci ha inviato questa foto ed un suo commento.

Homs, 10/4/2012. Io passavo per questa strada diverse volte… prima
Assad: “Non abbiamo mai usato armi pesanti, stiamo combattendo i terroristi con i fucili”.

 

Una corte egiziana sospende l’assemblea costituzionale dominata dagli Islamisti

Al Arabiya e Agenzie

Una corte egiziana ha sospeso martedì la decisione del parlamento di creare una nuova assemblea costituzionale, sfidando la la legittimità dell’istituzione che era stata criticata per la preponderanza degli Islamisti.
La Corte Amministrativa del Cairo “blocca l’applicazione della decisione degli speaker del parlamento di formare l’assemblea costituzionale per scrivere la costituzione”, ha detto il giudice Ali Fekri.
I gruppi liberali avevano espresso proteste perché i 100 membri dell’assemblea costituzionale erano stati selezionati dal parlamento dominato dagli Islamisti, riflettendo la loro schiacciante vittoria nelle lelezioni parlamentari.
I gruppi liberali e I Cristiani Copti avevano abbandonato l’assemblea a causa del predominio islamista. La Chiesa Copta Ortodossa ha dichiarato che prendere parte ai lavori per una nuova costituzione è “inutile”.
La costituzione attuale è stata sospesa nel febbraio dello scorso anno dai militari poco dopo la loro assunzione del potere dopo la lunga presidenza autocratica di Hosni Mubarak.
La nuova costituzione è da lungo attesa da molti Egiziani, che si aspettano che includa maggiori libertà e definisca le regole delle autorità politiche statali, compresi i poteri presidenziali, assoluti durante i 30 anni del governo di Mubarak.
Alcuni partiti liberali ed anche figure pubbliche, fra le quali le autorità dell’Università islamica di al-Azhar avevano già annunciate il loro ritiro dall’assemblea.
Un parlamentare della Fratellanza Musulmana ha dichiarato che il braccio politico del gruppo, il Partito della Libertà e della Giustizia, aveva elaborato le linee di fondo della costituzione modellata dall’Assemblea Costituente dominata dagli Islamisti.

“Prima dell’arrivo di Kofi Annan contavamo i morti. Ora contiamo i massacri”

Questo è il commento che accompagna su Facebook le immagini delle tombe comuni dove gli abitanti di Hama stanno seppellendo le vittime degli ultimi bombardamenti compiuti dall’esercito di Assad prima dell’inizio della tregua che dovrebbe scattare il 10 aprile. La foto qui sotto e le altre comparse su FB sono state scattate da un referente siriano di uno dei collaboratori di Vicino Oriente.

BAB AMRO… O HOLLYWOOD?

Nel video, le riprese effettuate da un blindato dell’esercito di Assad in quel che resta del quartiere di Bab Amro, nella città di Homs. Naturalmente, per Marinella Correggia e per i sedicenti “antimperialisti”, si tratterà di scene girate negli studios di Hollywood, con attori travestiti da carristi siriani, pagati a giornata dall’Emiro del Qatar. Buona visione e buona Pasqua.

 

SIRIA: LE RELAZIONI PERICOLOSE TRA I ROSSOBRUNI E IL NEGAZIONISMO “ANTIMPERIALISTA”

Di Germano Monti

Terza parte

 1976 – Tall el Zaatar – opera di Sergio Michilini

Le prime due puntate di questo servizio, pubblicate su www.freedomflotilla.it, hanno provocato reazioni e mal di pancia di varia entità. Qualcuno, sul web, ha additato l’autore come un agente della NATO o un infiltrato sionista. Qualcun’altro, sempre sul web, ha affermato di saperlo con assoluta certezza al soldo dell’onnipresente Emiro del Qatar.  Altri ancora hanno semplicemente richiesto precisazioni, come è nel loro diritto. Il Prof. Tiberio Graziani, ha segnalato di non essere mai stato fra i promotori della manifestazione pro – Assad del 26 novembre scorso: vero, abbiamo subito rimediato all’errore. Andrea Fais ci ha invitato a specificare la sua estraneità  personale “a qualunque forma di negazionismo anti-ebraico o di razzismo o di fascismo”, invito cui aderiamo volentieri, perché è bello pensare che esista un fascista in meno ed un democratico in più. Un altro promotore di quella manifestazione, Gabriele Repaci, ha a sua volta asserito di non esserlo, invitando a rimuovere il suo nome dall’articolo. Non possiamo accontentarlo, perché il suo nome compare tutt’oggi fra i promotori di quella manifestazione, come chiunque può constatare: http://26novembre2011.wordpress.com/12-2. La richiesta, dunque, non va rivolta a noi.

Il link alla prima parte dell’articolo è  http://www.freedomflotilla.it/2012/03/16/siria-le-relazioni-pericolose-tra-i-rossobruni-e-il-negazionismo-%e2%80%9cantimperialista%e2%80%9d .
La seconda parte è su  http://www.freedomflotilla.it/2012/03/19/siria-i-rossobruni-e-il-negazionismo-%e2%80%9cantimperialista%e2%80%9d. La lettura delle prime due parti è indispensabile per la comprensione della terza ed ultima, che è quella che segue.

L’ultima spiaggia dei negazionisti “di sinistra”, sempre più in difficoltà di fronte all’evidenza degli eventi, è rappresentata dalla delegittimazione dell’opposizione siriana laica e di sinistra, esplicitamente contraria ad ogni intervento esterno, compresi quelli rappresentati come “umanitari”. (altro…)